Magenta

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322

Era il 1990 e il caso vuole che “vecchi” volontari si trovino, a tutte le ore del giorno e della notte, a condividere vicende umane e nelle lunghe chiacchierate ritornano, mentre un anziano sta morendo, ai ricordi più vivi delle loro vite, tutti che riconducono ad un centro: la Croce Bianca. Nel 1990 l’Ospedale di Magenta era orientato alla voglia di fare, di crescere, di servire; era distante dalle grandi città per essere un Ospedale di prima linea; c'erano gli amici Volontari di Arluno (da ora CPSVA), nati dalla Bianca, che correvano come e dove potevano; la vecchia autoambulanza del Pronto Soccorso ma soprattutto l’infermiere del Pronto Soccorso che mollava tutto per uscire. Era quindi necessario offrire un Servizio alla Cittadinanza e all’Ente Pubblico, sia di soccorso, sia di aiuto alle persone bisognose, un servizio che fosse ben riconoscibile dagli strumenti, dai modi, dagli obiettivi. E’ bastato parlarne in giro e in Ospedale ed è nato il primo gruppo di persone, con perplessità e paure, ma con forti motivazioni.

L'11 giugno 1991 nasce la Sezione. Parte il primo corso di Pronto Soccorso per un certo numero di ore, arriva la prima macchina metà in dono, metà pagata da noi, la “sede” una stanza sotto il campanile, deposito della Caritas e un “box” deposito cerimonie della Basilica. Gradualmente arrivano le richieste, allora vere opera di pietà: portare a casa i terminali o più precisamente i defunti, portare le anziane a far la radiografia, qualche chiamata di emergenza. Ma il rodaggio dura poco: nel 1994 nasce il 118. Si sollecita l’ASL e con essa si lavora per diffondere l’idea di un numero unico per il soccorso sanitario. Se è difficile con la popolazione, appare un macigno inamovibile fra i volontari: con pazienza e lavoro giornaliero ci si educa a deviare le chiamate, a non spegnere le radio per non sentire che l’elicottero è in arrivo, a usare la Centrale e soprattutto a collaborare con essa su un piano di parità nel rispetto delle proprie competenze.

Nasce nel 95’ la prima convenzione, futuristica, fra la Sezione e l’allora AUSSL 35: fermo macchina e gettone per i servizi per l’Ospedale e per il 118 sulle 24 ore: in tre anni si è passati dalle sole notti, poi ai sabati e le domeniche, infine al servizio continuativo confortato dall’arrivo dei primi dipendenti. Nel frattempo i Corsi diventano annuali e sfornano nuovi volontari: quello del 2007 è il 17° ed il quarto secondo lo schema 40+80 ore e la certificazione. Poi un’esperienza strana: la convenzione con il Comune per la consegna a domicilio dei farmaci ad anziani e disabili. 1 chiamata in 6 mesi: sperimentazione chiusa.

La notte del 31 dicembre 1999 siamo in ansiosa attesa del millenium bug, ma soprattutto del 1 gennaio 2000, momento in cui la disponibilità H24 donata alla popolazione viene premiata con la convenzione regionale con la Centrale Operativa 118 di Milano, in una gara stravinta grazie alla qualità del servizio già reso. E nel 2001 parte anche la convenzione con l’Azienda Ospedaliera di Legnano per la pronta disponibilità di un autoambulanza “Unità mobile di terapia intensiva”, coraggiosamente portata avanti sulla base della legge quadro sul volontariato. Nel 2003 improvvisamente ci viene chiesta dall’ASL (della Provincia di Milano n°1) la collaborazione per il Servizio di Continuità Assistenziale: il 23 dicembre si parte, Natale e Santo Stefano compresi. Finalmente il 15 settembre 2003 si parte con alfa 9, l’automedica dell’Ospedale di Magenta in collaborazione con le due Associazioni ANPAS di zona: Croce Azzurra Abbiategrasso e CPSVA.

Tutti ci lamentiamo del turn-over di persone in Croce Bianca, ma sono impressioni: non dobbiamo trascurare il dato essenziale di affezione all’Associazione che riguarda la maggioranza. Il rimanere non è funzione del tempo; il rimanere è funzione del singolo, delle sue scelte ma anche e spesso soprattutto dell’Associazione e degli uomini che ne hanno responsabilità. Spesso parliamo di associazione giovane, di giovani come se a questo concetto corrispondesse necessariamente quello di tanto tempo libero, di focosità o turbe adolescenziali, di ricerca di un gruppo. Ma la realtà è diversa e in essa la grande realtà motivazionale della Bianca. E’ si vero che è più frequente avvicinarsi all’Associazione in età giovanile è per lo più per i motivi, inconsapevoli o taciuti, sopradetti. Ma poi si cresce in Bianca e, senza alcun sacrificio o rinuncia, si continua anche quando il tempo libero non c’è più, si hanno interessi più ampi e pressanti, problemi più impegnativi. Perché si continua? perché si cresce e si individua l’ “oggetto” del nostro Servizio, si costruisce la propria motivazione che diviene esistenziale, parte dell’esistenza, uno degli strumenti per esistere attraverso gli altri (il prossimo) e dare dimensione e obiettivo all’esistere. E poi il volontario della Bianca si moltiplica continuamente e spontaneamente: diciotto matrimoni, dodici volontarini, qualche addio, qualche giro di danza.

Per realizzare il nostro amore ci vogliono almeno quattro ruote. E in quindici anni sono 52 ruote: dieci autoambulanze, due autovetture, un pulmino. Dalla prima, donata alla Sede Centrale e ridonata per metà a Magenta: la 131 “vecchio” Ducato e poi una nuova ogni anno (130 “dudu”, 131, 132, 130bis, 133, 133bis, 134, 135, 136, 137 e nel 2007 la centotrenta. Quindi qualità: qualità di MSB e di MSA imponendoci la verifica e la certificazione semestrale degli impianti elettrici e di ossigeno di tutti i mezzi e di tutte le apparecchiature sanitarie (monitor, defibrillatori, pompe, ventilatori, aspiratori).

Infine l’incipit dà un’idea di come siamo partiti: letti a castello, un centralino incasinato da cavi, sveglie, radio, carte, un box per 1 macchina, le altre in strada, ospiti gratuiti ma ingombranti della Parrocchia cui progressivamente rosicchiamo una stanza in più, un posto macchina in più, una finestra………e dal 94’ ci agitiamo in tutte le direzioni per una nuova sede. Si è detto delle persone meravigliose che navigano sulla nave della Bianca Magenta ma anche quanti topi che sembravano tali! Per fortuna loro hanno la bella abitudine di buttarsi dalla nave quanto c’è pericolo e se poi non lo fanno basta una spintarella. Prima ci vogliono costringere, grazie alla riconoscenza dei politici, a occupare uno spazio immenso ma all’estrema periferia della città (però sul Naviglio Grande e in vista del Ticino) in una desolata zona ex-industriale; poi ci offrono un terreno su (sopra) un ruscello, terreno da sempre oggetto di controversie con TAR, preture, tribunali ma gratis! La sede della Polizia Locale, la nuova sede del parco del Ticino……fatiche, studi, progetti, millantati crediti. Alla fine la fantasia e l’incoscienza: un bel terreno su cui tutti parcheggiano e scaricano detriti: contatti, rendersi necessari e visibili; il Consiglio Comunale offre i 2000 mq in concessione per 99 anni per 1.000.000 di lire. E’ fatta! Ma la Capanna dello zio Tom non è trasferibile e poi sarebbero 80 mq in un grande giardino. Il primo progetto si esaurisce da solo (un prefabbricato a due piani però con ascensore per disabili). Poi “il progetto”,un casa con un posto per ogni sogno: la formazione, il centralino, l’attesa, il riposo, l’incontro, le “macchine”, certo per la nursery usiamo ancora quella dell’Ospedale. Preventivo 1.000.000 di euro. Qualcuno dei topolini sopradetti fa grandi discorsi, grandi promesse e scappa. Ma intanto scriviamo 8.000 lettere ai cittadini di Magenta, battiamo banche e aziende, enti pubblici e privati. Grande partecipazione dei cittadini, nessuna dagli altri comunque, da un punto di vista economico, una goccia. Un primo sprint finanziario dal Comune di Magenta poi il lavoro diventa selettivo: pochi finanziatori ma motivati e gratificati. E intanto, aggiungi qui, migliora là, il preventivo è di 1.800.000. Comunque il 20 novembre 2005 grande inaugurazione della nuova Sede e per sicurezza quando già da due mesi era in funzione.

La storia delle persone della Bianca Magenta non può prescindere dalla fantasia: il provare, il testare, il continuare ad ascoltare e fare esperienza. Nel 1996 il primo artigianale sito web di tutta la Bianca. Il tentativo di portare la parola di Gesù nelle squadre: Lui si sarà un po’ vergognato, noi abbiamo imparato che più che il parlare vale il vivere il nostro Servizio e maturarlo in un percorso di fiducia o di Fede. IL GEC (Gestione Eventi Critici): ne parlano in tanti, tutti dicono quanto sia utile, a Magenta abbiamo preferito studiare anni e poi farlo sul serio e praticarlo costantemente ufficialmente per la prevenzione dello stress postraumatico ma soprattutto per aiutarci a vivere insieme e a crescere. Il Babbo Natale per Anziani e bimbi ricoverati. Le Feste annuali (ad oggi 17) con l’ipotesi ufficiale del fundraising ma di fatto una costante sfida del grande Gruppo al di là del piccolo gruppo dell’Equipaggio o della Squadra. Il primo Convegno per il decennale, un convegno della Madonna, un convegno più maturo e partecipato nel 2006. E infine la collaborazione con gli Amici Volontari del territorio in cui portiamo soccorso: bellissima e onesta esperienza verso l’esterno della Bianca nella sfida quotidiana e comune alla “povertà”. A Magenta troverete Biancaneve e i sette Nani e sopra di essi l’insegna che dice “Sede di Magenta”, con orgoglio.