Calusco D'Adda

Via Alessandro Volta, 321

Calusco d'Adda 24033
Telefono: 
+39 035 4360005
Fax: 
+39 035 794381
Volontari attivi: 
178

A scorrere la massa di ritagli stampa che parlano della nostra Sezione, unica Croce Bianca Milano Onlus nella provincia di Bergamo, sembra siano trascorsi decenni dal suo insediamento nel territorio. Invece, non sono che pochi anni! Molta acqua sotto i ponti e 193.000 chilometri nelle ruote delle nostre ambulanze per 1.600 interventi sono passati da quel 1 aprile 1999 quando, in assenza di una sede, i nostri volontari istituivano un presidio fisso sulla strada ad alto traffico ed alto rischio “Rivierasca”, dotati di una ambulanza “in prestito”! Eppure, senza neppure accorgercene, l’Associazione Croce Bianca caluschese ha dapprima acquisito la sua prima ambulanza, poi ha ottenuto una sua sede, in seguito ha avuto la sua seconda ambulanza e si è trasformata in Sezione autonoma, per concludere con l’acquisizione recente della terza ambulanza. Questo sviluppo si è concretizzato per la spinta di molteplici forze sia interne che esterne, prima fra tutte l’Amministrazione Comunale di Calusco, sempre molto attenta alle problematiche attinenti ai servizi per la comunità e diverse Amministrazioni Comunali dei comuni limitrofi che in questa Associazione hanno visto risolta anche una parte dei loro problemi di soccorso sanitario. La Croce Bianca Milano – Sezione di Calusco d’Adda - opera, assieme a poche altre organizzazioni, nel territorio cosiddetto dell’”Isola Bergamasca” e della Val San Martino, dove per “Isola” (148 kmq – 24 comuni per oltre 100.000 abitanti) si intende tutto quanto, nella Provincia di Bergamo, sta tra il Fiume Brembo ad est e il Fiume Adda ad ovest e, per Val San Martino (63,68 kmq – 9 comuni per 35.202 abitanti), l’ambiente pedemontano che da Ambivere si spinge fino a Calolziocorte, incuneandosi in provincia di Lecco. Un territorio quindi molto vasto (oltre 210 kmq) e ad alta densità abitativa (circa 150.000 abitanti). Le sue attività tuttavia non si limitano a questa sia pur vasta area. Sono numerosi i casi di intervento anche in zone più lontane e addirittura nelle provincie confinanti, su richiesta della Centrale Operativa SSU EM 118.

Un notevole rilievo hanno poi le attività prestate in sinergia con altre realtà associative come la Società Polisportiva, in occasione delle frequenti manifestazioni sportive anche di interesse nazionale, con la Protezione Civile nel contesto di simulazioni complesse di eventi catastrofici, come incendi, eventi sismici, attentati terroristici, ecc. a beneficio della popolazione scolastica e con l’Oratorio, teatro inesauribile di attività ludiche coinvolgenti oltre 500 giovani. Il nucleo originario, composto di una cinquantina di volontari con un’ambulanza a disposizione, ha saputo, con la sua professionalità ed efficienza, farsi apprezzare dalla comunità di riferimento, ma non solo! La sua azione incisiva di proselitismo, perseguita soprattutto con l’esempio, ha via via attirato un numero sempre crescente di volontari, soprattutto, ma non solo, fra i giovani, raggiungendo in poco tempo il numero di 80 con l’aggiunta di una seconda ambulanza (2004), fino ad arrivare ad oggi con oltre 100 volontari soccorritori di cui 102 con certificazione regionale, 93 dei quali abilitati all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno (DAE), ed una terza ambulanza, inaugurata il 16 luglio 2006. Val la pena di sottolineare la disponibilità del nostro ottimo direttore sanitario, dottor Costantino Rota, l’affetto e il sostegno del nostro assistente spirituale, Don Roberto Trussardi, e la presenza nel nostro gruppo relativamente recente di ben 4 Formatori Regionali 118 a cui si aggiunge una pattuglia di altri 8 formatori interni. Traguardi invidiabili raggiunti grazie alla dedizione di tutti i suoi operatori, galvanizzati dalla vulcanica attività del Presidente, Guido Domenici, del Comandante, Maria Pia Graziadei e di tutto il Consiglio Direttivo, nonché dall’apprezzamento e dalla tangibile gratitudine della popolazione, degli operatori economici e delle amministrazioni locali che hanno visto nella presenza di questa realtà associativa un servizio pronto, attento, competente e irrinunciabile.

Una dote che viene comunemente accreditata alla Sezione di Calusco è la grande umanità, il rispettoso approccio con cui i suoi soccorritori si relazionano con il paziente ed i suoi familiari, pur nella asetticità efficiente e apparentemente distaccata delle manovre di soccorso, dote quest’ultima che li rende, agli occhi della comunità, dei veri e propri “angeli del soccorso”. Anche i responsabili e gli operatori dei presidi sanitari della zona hanno avuto modo di sperimentare la professionalità – discreta ed efficiente – dei nostri volontari, con il risultato che sempre più frequentemente si rivolgono alla nostra Associazione per servizi, anche delicati, di cui si presenta la necessità.

E’ ancora vivo il ricordo di quando, proprio nell’anno internazionale del volontariato, il 16 febbraio 2000, con gioia e fierezza, si è inaugurata la Sede Associativa con il taglio del nastro affidato al compianto sindaco Domenico Colleoni, che questo servizio ha sempre fortemente voluto, e con la benedizione da parte del parroco, Don Battista Paltenghi, anche lui prematuramente scomparso. Sono cambiati gli attori, ma la realtà, in quanto fiducia e sostegno alla nostra Sezione, è rimasta la stessa: e tutto ciò non può che spronarci a continuare sulla strada intrapresa, rivelatasi giusta, nel perseguimento di obiettivi tesi al miglioramento ed al potenziamento del servizio, per il bene di tutti coloro che siamo chiamati ad aiutare. Un altro motivo di profondo orgoglio che induce tutti noi a perseverare è dato dalla splendida realtà umana che anima l’Associazione: persone delle età più disparate, di estrazione sociale e professionale molto diversa, condividono le ore e le esperienze di servizio con un cameratismo, una reciproca stima che oggi, in un mondo pieno di “disagi” e di conflittualità di vario genere, sono cosa rara e, quindi, preziosa. L’apporto continuato di nuovi volontari, usciti dai corsi e dagli esami di certificazione ancora smarriti, ma pieni di voglia di impegnarsi e mettersi in gioco, rinnova costantemente questo senso di appartenenza, di condivisione, di amicizia. Un clima siffatto non può che trasformarsi in un servizio attento e valido, dei cui effetti beneficiano tutti coloro che siamo chiamati a soccorrere.